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Speciale

Steam e le piattaforme multimediali

Tra i fenomeni videoludici degli ultimi tempi merita una menzione d’onore la piattaforma Steam, che è stata capace di rimpolpare uno dei pochi mercati in calo nel settore (cioè il gaming per pc), e che ha creato un luogo virtuale dove confrontarsi, conoscersi e naturalmente acquistare. Ho deciso perciò di scrivere uno speciale, incentrando l’attenzione su un titolo in particolare, per poi descrivere meglio Steam e le sue funzionalità.

Team Fortress

Team Fortress è una serie (siamo arrivati oramai al numero due) FPS, capace di raccogliere in 5 anni sempre più consensi e giocatori. Sviluppato da Valve, dopo otto anni di gestazione, è uscito nel 2007, per poi divenire gratuito su Steam nel 2011. Raccoglie migliaia di giocatori in ogni momento della giornata (proprio in questo momento ci sono all’incirca 60000 players intenti a spararsi nei server di TF2). Il fatto che il prodotto sia gratuito non deve trarre in inganno: la grafica, molto cartoon e dalle dinamiche arcade, rimane “evergreen” e gli sviluppatori correggono costantemente bug e difetti, aggiornando il software di continuo. Il difetto principale rimane la mancanza di programmatori per piattaforma ps3 e la poca attenzione prestata all’Xbox: insomma Team Fortress 2 è, a tutti gli effetti, un titolo Steam. Le dinamiche di gioco sono esclusivamente online: bisogna scegliere tra i tanti server a disposizione (alcuni ufficiali Valve, altri di giocatori, altri ancora di clan, i quali offrono la possibilità di creare account premium, validi solo per il proprio server, comportanti determinati vantaggi) e tra le varie modalità di gioco: corsa dei carrelli, re della collina, ruba la valigia, attacco&difesa e così via. Se capitasse ai nuovi arrivati di sentirsi spaesati nell’applicare le strategie di gioco è anche possibile chiedere l’aiuto ai reclutatori: volontari che, durante le sedute di gioco, cercano di istruire chi ne fa richiesta. Esistono poi varie classi di personaggi: dal Grosso (energumeno devastatore) al Medico, passando tra Piro, Esploratore, Spia, Ingegnere, Demolitore e Soldato. Ciliegina sulla torta la possibilità di droppare armi ed equipaggiamenti speciali (addirittura è anche possibile disegnarne di propri per proporli poi a Valve), con frequenza assidua (e tipologia casuale). Esiste anche la possibilità di divenire premium (ma possiamo dire senza problemi che gli account premium hanno il beneficio di scambiare e creare oggetti, senza però essere avvantaggiati durante il gioco), semplicemente acquistando un prodotto di gioco (una tantum). Insomma, con un minimo di 0.70 euro si acquista un’arma, e si diventa anche premium! Tutto questo non serve a pubblicizzare il prodotto (che non ne ha neanche bisogno) ma credo serva a far riflettere sulle potenzialità di un mercato che, senza imporre prezzi esorbitanti, o senza creare “caste” di giocatori paganti, permette di far divertire migliaia di giocatori (e di aumentare comunque il proprio fatturato).

Steam è il futuro?

Team Fortress 2 rimane quindi un prodotto immediato e semplice, non certo un capolavoro, ma è forse l’emblema di Steam: una piattaforma ludica, prima che un negozio. Un luogo virtuale dove conoscere e giocare, mantenere le proprie statistiche, confrontare i propri giochi, ottenere achievements, acquistare molti titoli a prezzi stracciati e tanto altro. La comodità di Steam poi è quella di disporre di una libreria di titoli, sempre a disposizione di download (in questo modo è possibile avere a disposizione tantissimi titoli, con Steam che garantisce un elevata velocità di Download). I titoli a disposizione sono tantissimi, con tante prime uscite e spesso vengono messi ai “saldi” in determinati periodi dell’anno, come Natale, Halloween, Pasqua. Il natale 2011, per esempio, ha messo a disposizione Batman Arkham City a 24 euro, a fronte dei 69 standard da negozio. Steam in più offre offerte casuali di mezza settimana e nel week-end. Certo, gli appassionati pc fanno furore (e lo dimostrano i 5 milioni e rotti di utenti), ma manca ancora un supporto per console. Supporto che, se avvenisse, aiuterebbe a mio modesto avviso vendite, e rapporto compratore-venditore. Il problema è che, se il settore pc è in calo (e Steam rappresenta l’unico appiglio, vedi la Paradox, che dal rischio chiusura è passata ad un aumento di fatturato, di cui il 70% online), quello delle consoles è in crescita, e questo rappresenta un disincentivo all’abbasso dei prezzi ed alle modalità free offerte da piattaforme quali Steam. Se quindi il futuro delle tipologie di vendita è ancora incerto, quello dei giocatori di PC è sicuro: passare a Steam!

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