kingdomgame.it
Recensione

Yoshi’s New Island – Recensione

Luigi è stato rapito da Kamek, Mario e Yoshi sono già sulle sue tracce

Diciamoci la verità. Si potrebbero spendere migliaia di parole nell’introdurre un titolo tanto atteso come Yoshi’s New Island per Nintendo 3DS. Le aspettative per il ritorno del simpatico dinosauro come protagonista in un platform non sono poche, soprattutto ricordando il tanto caro Yoshi’s Island giocato fino allo sfinimento su Super Nintendo e nelle varie riedizioni per le console portatili. Un mix di creatività e fantasia che ha saputo guadagnarsi un posto d’oro fra gli amanti del genere platform, un raffinato frullato di emozioni difficilmente riproponibile alla vecchia schiera di affezionati. Ma l’intento di Nintendo è forse proprio questo: cercare di riportare Yoshi ai grandi fasti di un tempo, riproponendo un sequel fortemente ispirato dal suo predecessore.

Prendiamoci cura di Mario

La trama che ci accompagna ad interpretare il simpatico Yoshi è più o meno la stessa del primo capitolo. I neonati Mario e Luigi sono in viaggio con la cicogna verso la propria famiglia, ma a causa del malvagio Kamek vengono dirottati sull’isola di Yoshi, dove i malefici oppressori hanno instaurato la propria base. Luigi viene rapito e i simpatici dinosauri colorati decidono di aiutare il piccolo Mario a ritrovare il fratello, sfruttando l’occasione per liberarsi finalmente dei nemici. Parte così il tour dell’isola, suddivisa in 6 mappe.

Le differenze rispetto al predecessore non sono molte, ma lo stile grafico è ovviamente quello che più colpisce i nostri occhi, chiaramente ispirato, ma non esattamente ripreso da quello originale. Al posto di sprite disegnati a mano ci sono ora dei poligoni e delle texture di buona, ma non eccelsa fattura. Le movenze e l’interazione di Yoshi con i livelli è rimasta la medesima, nonostante gli anni di distanza e le possibilità offerte da Nintendo 3DS. Lo scrolling laterale dei livelli, il lancio delle uova, i salti a terra e quelli protratti in lunghezza e altezza, l’immancabile lingua pronta a catturare ogni cosa, si trovano sempre li dove li abbiamo lasciati. La semplicità del gameplay e la sua immediatezza sono da sempre il marchio di fabbrica Nintendo, dove effettivamente non serve chissà quale magia o complicanza per poter eseguire mosse di vario genere e infarcire il prodotto di innovazione e divertimento.

Ed è così che dopo una breve introduzione e una breve occhiata alla mappa, ci ritroveremo ad affrontare il nostro fiabesco percorso, nel tentativo di recuperare quanti più oggetti collezionabili possibili e portare a termine i livello per arrivare a salvare il piccolo Luigi. Inghiottendo o schiacciando nemici vecchi e nuovi, ci ritroveremo a capire e sfruttare al meglio le nostre risorse, imparando a trasformare ogni nemico in un uovo pronto al lancio, oppure a tenerlo in bocca per lanciarlo contro le nuvole alate al cui interno si nascondono preziosi oggetti. In ogni livello saranno nascoste 5 margherite, 20 monete rosse e si potranno accumulare un massimo di 30 stelline, utili per aumentare il tempo a disposizione per il recupero di Mario, prima che venga rapito, quando saremo colpiti dai nemici. Collezionare questi oggetti ci offrirà la possibilità di ottenere bonus a fine livello ed ottenere determinati extra, oltre ad avere l’importante funzione di aumentare la longevità del titolo attraverso la rigiocabilità dei singoli livelli. Come nei più classici titoli Nintendo, ogni stage proporrà vie alternative, nascoste all’interno di tubi o attivabili attraverso il lancio di uova o nemici contro le nuvolette fantasma, in cui di solito è possibile trovare i preziosi collezionabili. Queste verranno visualizzate solo se ci passeremo sopra, sarà quindi doveroso controllare per bene i livelli se si vuole completare nella sua interezza questa avventura. Tornando ai classici schemi imposti da Nintendo, ogni 4 livelli ci troveremo ad affrontare una fortezza e combattere contro Kamek, mentre all’ottavo livello saremo chiamati a battere il Boss, che solitamente non è altro che il nemico identificativo della zona, reso più forte dai poteri magici lanciati dal perfido mago.

Fra le new entry di Yoshi’s New Island possiamo trovare delle uova giganti a cui si possono accostare due preziose utilità: la prima è la capacità di mandare in frantumi dei blocchi di pietra, liberando la strada e permettendoci di recuperare alcuni oggetti. La seconda è quella di conferire peso per scendere nei fondali acquatici, dove altrimenti saremmo impossibilitati a scendere per “l’innaturale” leggerezza di Yoshi, pronto a tornare immediatamente in superficie. Oltre a queste uova, se ne potranno ottenere altre di diverso colore, masticare dei cocomeri che ci permetteranno ad esempio di bruciare i nemici o congelarli, e ancora, in determinati stage, saremo in grado di raccogliere una speciale stella che ci donerà dei super poteri momentanei, rendendo Yoshi più veloce e invulnerabile. Tornano ovviamente le simpatiche trasformazioni, dove per alcune sezioni di un livello, il nostro dinosauro assumerà le sembianze di una trivella, di un elicottero, di un sommergibile, di una mongolfiera, un vagoncino e un bob, una variante utile a rompere una monotonia di gioco che altrimenti sarebbe veramente letale anche per il più grande fan.

Un videogioco classico, forse troppo

In questo periodo Nintendo sembra essersi dimenticata di sfruttare al meglio le proprie piattaforme. Come segnalato già per Donkey Kong Country: Tropical Freeze, le features messe a disposizione dalla console sono state utilizzate veramente al minimo. Tolto l’effetto 3D onnipresente e soprattutto tralasciabile, il 3DS viene sfruttato solo dai sensori di movimento che accompagneranno le sezioni in cui Yoshi si trasforma. Sono senza ombra di dubbio forzature, ben sostituibili dai classici controlli.

Anche a livello grafico, vista l’inutilità del secondo schermo della console, si sarebbe potuto fare molto di più, magari conferendogli uno stile più vicino al titolo originale, anziché puntare ad una grafica simil cartoon. Francamente troppo poco curata rispetto ai titoli a cui ci ha abituati la casa di Kyoto negli anni. Certo, il motore grafico non ha una sola incertezza, tutto è chiaro e limpido ai nostri occhi, ma l’aliasing ed i scarsi effetti presenti non lo rendono certo memorabile. Il comparto sonoro è un riarrangiamento di vecchi, ma anche di nuovi temi, capaci di creare un’ottima atmosfera, ovviamente facendo riferimento al contesto in cui si propone Yoshi’s New Island.

Il perfetto bilanciamento fra immediatezza e semplicità, non lasciano dubbi sulla qualità della giocabilità, un discorso invece differente per la longevità, minata forse dal rigido schema con cui Nintendo promuove i suoi platform bidimensionali, nonché dall’estrema somiglianza con il suo predecessore. Il level design non è da scartare, ma risulta fin troppo semplicistico e a tratti amatoriale per l’importanza del brand. Tolta l’avventura principale, restano i minigiochi per due videogiocatori, utilizzabili con una singola cartuccia e una seconda console in modalità download. Per questioni puramente tecniche, per non dire l’incapacità di reperire una seconda console durante questo test, non abbiamo potuto provarli, ma siamo certi che sapranno regalare qualche ora di svago, offrendo una variante importante alla classica modalità storia.

I pro

  • Yoshi è tornato ad interpretare il ruolo del protagonista
  • Gameplay classico, semplice e immediato

I Contro

  • Tecnicamente sotto le aspettative
  • Longevo ma non troppo
  • Estremamente semplice da portare a termine

Voto Globale 7

Sono passati circa otto anni da Yoshi's Island DS, seguito “naturale” del tanto amato Super Mario World 2: Yoshi's Island per SNES. Da allora, i meccanismi con cui Nintendo ci ha abituati a giocare i rispettivi sequel sembrano essere fortemente cambiati. E' indubbio che da Yoshi's New Island per Nintendo 3DS ci si sarebbe aspettato qualcosa in più di una sorta di rifacimento dei precedenti capitoli, fra l'altro senza importanti cambiamenti sia nel comparto tecnico, che di meccaniche di gioco. L'idea che ci siamo fatti di questo nuovo capitolo è quella di una maggior semplicità nell'affrontare l'avventura e una strizzata d’occhio a tutto quel che avevamo visto nel primo titolo della serie, level design a parte. È pur vero che la difficoltà di stupire ancora in un nuovo platform è assai elevata, eppure il recente Super Mario 3D World per Wii U ha saputo dimostrare che la casa di Kyoto è ancora la migliore ad innovare e reinventare un brand. Tutto questo è mancato in Yoshi's New Island, un gioco fin troppo standard per gli affezionati del genere e fin troppo semplice da portare a termine per i novizi. Sicuramente la formula con cui si propone sul mercato attraverso il bundle con la console ed il prezzo non esagerato, sono un'arma di forte richiamo per gli appassionati del genere, un gioco che non sconsigliamo di provare, ma che sicuramente non rimarrà a lungo nella mente dei videogiocatori. Un titolo mediocre, che riuscirà in parte a divertire fino al suo completamento.

Seguici su Facebook